Untino era un tipetto alquanto viscido, ma non privo di fascino.
La sua viscidezza infatti era più fisica che morale.
Tirava a campare giocando d'azzardo, era un asso come giocatore di
porkin, una forma di poker in voga alcuni anni fa nei recessi più nebbiosi della Bassa padana.
Affine al poker canonico per quanto riguarda le regole, nel
porkin ciò che faceva la differenza era la posta in palio, che veniva rinfocolata a suon di zamponi, cotechini, insaccati misti e suinità varia purchè avente corso legale.
Untino veniva chiamato così perchè aveva sulla fronte una banana alla Elvis sempre ben impomatata. Il ciuffo poteva rimanere ben lustro in virtù di sapienti tocchi di mano, vezzo di Untino che era il vero e proprio marchio di fabbrica del suo stile.
Untino era spesso accompagnato da belle donne, perchè era un maestro nel farle
goldere. Noooooooo...ma cosa avete capito? Questioni sessuali o faccende similari non c'entrano nulla.
Un certo tipo di donna la si può far
goldere solamente strusciandole sotto il naso un libretto di assegni bello pingue, o una fisarmonica portafogliacea farcita di carte di credito, tutta robetta che nel registratore di cassa dei suoi occhi si traduce nella scritta "aaah...g-o-l-d-ohhh...ahhh, sì, goldohhh...".
Unico dettaglio era che grazie alla sua destrezza manuale, Untino riusciva a spacciare per una Visa Mastercard anche l'abbonamento del filobus.
Il duplice trucco di Untino era celato proprio nel ciuffo, simbolo del suo successo con le donne e nel gioco.
Un pezzo di cotica fresca era infatti sempre riposto nella sua manica, in strategica attesa di fornire quel giusto tocco di untuosità utile per imbellettare all'occorrenza la prominente acconciatura, oppure per far scivolare meglio una carta falsa o ancora per ingrassare le illusioni di una gentile donzella.
Una sera in paese c'era grande fermento: il più prestigioso appuntamento di
porkin della stagione, il torneo del
Golisau (e qui, cosa ve lo spiego a fare?), si stava avvicinando.
Il popolo tutto mormorava ("...
spoleac...
spoleac...
spoleac...") nella spasmodica attesa di uno scontro siderale: Untino si sarebbe trovato al tavolo rosa mortadella (colore ufficiale del porkin) di fronte al suo rivale di sempre nel gioco e in amore:
Parypot.
La gente si aspettava la solita battaglia a suon di salami e pancette stese, ma solo i due contendenti sapevano che quella sera la vera sfida si sarebbe giocata per una posta ben più saporita: le grazie della fascinosa
Bitica.
L'attesa del pubblico non venne tradita: basti pensare che sul piatto si arrivò a caricare anche un prosciutto di 23 chili ricavato da un suino di 87 mesi, non macellato con i mezzi ordinari, bensì indotto a terminare la propria esistenza a causa del tedium vitae suscitato nel nobile animale dall'obbligo di partecipare a crocere da porci e ai party più esclusivi, indossando sempre capi suini all'ultimissima moda.
Ma tutto ciò era fumo negli occhi per la gente:
Untino e
Parypot miravano solo alle forme di
Bitica.
La partita si concluse con un'ultimissima estenuante mano, alla fine della quale
Parypot si ritrovò vincitore staccando l'avversario per la differenza di un solo mezzo cicciolo masticato.
Parypot si fregiò dunque sul panno rosa del diritto di godere delle bellezze di
Bitica, ma tenendo fede all'usanza di famiglia dell'omen nomen che gli raccomandava sempre sua nonna Pari-e-patta, egli decise di dividere i favori dell'aggraziata dama con lo sconfitto
Untino.
Si chiederà a questo punto il solerte lettore: ma facendo passare in secondo piano la posta in palio gastronomica, non venne forse in questo modo tradito dai due giocatori lo spirito genuino del
porkin?
Eh no, esimio lettor, perchè devi sapere che la
Bitica...
e l'era 'na gran maiala!!!By
gillipixel *
(*) = per eventuali commenti scrivere al reparto di neuropsichiatria dello "Smemorial Hospital" di Gillipix Town