giovedì 21 maggio 2009

L'altra faccia della Unsatexi


Ogni tanto c'è bisogno di qualcuno che ci racconti la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità sulle favole... (...dica lo giuro!)

(Grazie a Roseau per il contributo)

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Il problema è che i Foche si ostinano a vedere nelle Unsatexi chissà quale esotismo dell' animo e chissà quale sensualità e che le Unsatexi vedono nei FocheFoche chissà quali manifestazioni del genio umano. E allora, purtroppo, può avvenire il gneang.
Salvo poi scoprirsi reciprocamente, dopo un tempo variabile da qualche minuto ad alcuni anni, delle persone comuni se non meschine.
La Unsatexi è un' isterica sul limitare di giovinezza, terrorizzata dall' idea di invecchiare, afflitta da psicosi schizoparanoidea e destinata, nonostante si creda la più fortunata delle donne, a diventare un cesso usato. Come tutte le altre, che lei, inconfessabilmente, disprezza.
Di solito è lamentosa, querula, amante del rinfaccio e bassamente crudele nei confronti delle debolezze altrui. Talmente esacerbata dalla vita e delusa dalle persone da non amare nemmeno sé stessa.
Il Foche è un ragazzino saccente, miope, se non anagraficamente, emotivamente più giovane della Unsatexi, con scarsa o nulla cura della propria persona perché, presuntuosamente, pensa che abiti ordinati significhi ipocrita ossequio al decoro borghese. Per solito proietta nella Unsatexi caratteristiche da amor cortese, anche se lei è mediamente un' arpia. E questo gli capita perché conosce troppo poco le donne che, accoppiandosi solo col maschio Alfa, naturalmente lo schifano e ne hanno le palle piene dei suoi sermoni intellettuali dopo 5'.
Per ragioni meramente opportunistiche (inquietudine d' animo insanabile di lui -detta altresì propensione irreprimibile alla sega mentale; presunzione di lei dettata dal non volere uno stallone da monta al fianco e di non aver ancora trovato, alla soglia dei trenta, una mente alla propria ineguagliabile altezza) i due si mettono insieme.
Salvo poi, dopo poco più di un anno -media statistica- di fuoco e fiamme emotivi, non sopportarsi più, e vedersi in tutta la propria miseria umana.

By Roseau