giovedì 12 dicembre 2013

Il glossario di «Parole in cerca» - 1




Ringraziando Kika per aver gentilmente suggerito la simpatica idea, oggi si inaugura una nuova piccola rubrica di «Parole in cerca». Signore e signori, ecco a voi: IL GLOSSARIO!!! :-)

Partiamo proprio da un termine suggerito da Kika (...con parziale integrazione):

Damagog = 1) In gergo politico, persona o corrente il cui programma mira sfacciatamente ad accattivarsi le simpatie delle donne (dame). 2) Damerino riconoscibile già in lontananza per la sua particolare andatura “a gog”.

Continuiamo poi con alcuni contributi gillipixiani:

Kinator = 1) Individuo estremamente subdolo, avvezzo a prostrarsi senza ritegno di fronte a potenti, maggiorenti e notabili. 2) Antica tipologia di mobile, assai in voga presso il popolo dei Ruicli [Terzo millennio prima della Seconda Media], il significato del cui uso si è perso nella notte dei tempi; da alcuni studiosi, è stata ipotizzata una sua funzione simile a quella della moderna “novantiera”.

Syarday = 1) Nella tradizione anglosassone, nome dell'ottavo giorno dell'ottavimana, caduto poi gradatamente in disuso, dopo l'adozione della settimana. Per tradizione, il syarday aveva la particolarità di poter essere piazzato a piacimento fra un giorno e l'altro dei sette rimanenti, al preciso scopo di farsi ciascuno i fattacci suoi.
Es.: per evitare un faticoso lunedì, era possibile infilare uno strategico syarday nel mezzo, e le scocciature di inizio settimana erano rimandate di 24 ore. L'abolizione del syarday venne decisa quando ci si rese conto che tutti i parlanti l'idioma anglosassone si trovavano a vivere un giorno rigorosamente diverso, l'uno dall'altro.
 

martedì 19 novembre 2013

Soddisfatti o Upalati



Forse non ci avete mai fatto caso, ma da qualche parte fra i meandri dei vostri desideri, esiste un fatato regno del possibile, che idealmente accoglie tutte le badilate che avreste voluto affibbiare sulla schiena di certi personaggi televisivi, e che purtroppo non avete mai osato appioppare.

Questo regno è noto fra i geografi dell’improbabile con il familiare appellativo di Upalati. Nel regno di Upalati, una salubre palata sulla schiena del molestatore dell’etere particolarmente insistente, è sempre concesso assestarla. Anzi, questa pratica lì è tutelata dalla legge.

Il diritto alla libera badilata in libero regno, è colà garantita dalla carta costituzionale locale, che all’articolo 1, recita: «...Upalati è un regno monocratico e monotematico fondato sul badilamento appioppato sulla schiena del rompiglione televisivo di turno...».

La regina Frenana ed il sire Erefico s’impegnano quotidianamente a fare da imparziali garanti del rispetto costituzionale nel regno di Upalati. Ogni volta che si accorgono infatti di un giornalista, di un presentatore, di un ospite di talk-show, di un cabarettista, che sta pericolosamente rasentando il limite di severa sanzione badilatoria, Frenana ed Erefico si premurano di ammonirlo in coro: «...Ahotenti, che così finisci male...Ahotenti! Ahotenti!...».

Capita tuttavia assai di frequente, fra questi presentatori, giornalisti, ospiti, o cabarettisti, di incappare in individui veramente msoachi, dotati cioè di uno msoachismo fuori del comune. Pare quasi che la badilata sulla schiena, la anelino a bella posta.

Tanto che regolarmente, proprio con una fragorosa grandinata di badilate va a finire. Frenana ed Erefico sentenziano l’ordine ufficiale: «...Olosari!...» e da quell’attimo in poi, ad ogni spettatore è consentito sfogarsi con badili, mazze ferrate, bastoni nodosi, picconi, direttamente sul groppone del pervicace ammorbatore tv.

A quel punto, nulla più valgono le invocazioni di clemenza del malcapitato, che a gran voce si lamenta: «...Sidapas! Sidapas!...». E nemmeno i tentativi di fuga dall’incombere della gragnuola di legnate, sortiscono alcun esito, perché questo non fa altro che far inferocire ancor più gli spettatori badilanti, al grido di: «...Dubscap, dubscap? Culgani che non sei altro!!!...».

Non disperare dunque, caro amico lettore. Sappi che da qualche parte una giustizia esiste. E rimanendo in atmosfera, or ti saluto nella tipica forma dialettale di Upalati: «...Loreadu! Loreadu!...».

By Gillipixel